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<![CDATA[ Trump defende "mudança de regime" no Irão ]]>

<![CDATA[ Trump defende "mudança de regime" no Irão ]]>

La dichiarazione contraddice la posizione ufficiale del Pentagono, il quale assicura che l'obiettivo non è rovesciare il governo di Teheran.

Domenica sera Donald Trump ha ipotizzato un possibile “cambio di regime” in Iran, contraddicendo la posizione ufficiale della Casa Bianca e del Pentagono, i quali hanno insistito sul fatto che l’obiettivo degli attacchi statunitensi e israeliani non è quello di provocare la caduta del regime di Teheran.

"Non è politicamente corretto usare il termine 'cambio di regime', ma se l'attuale regime iraniano non può rendere l'Iran di nuovo grande, perché non può esserci un cambio di regime???", ha scritto Trump sulla piattaforma Truth Social, concludendo il post con l'acronimo 'MIGA' (Make Iran Great Again).

Domenica, poche ore dopo gli attacchi statunitensi agli impianti nucleari iraniani, sia il vicepresidente J.D. Vance che il segretario alla Difesa Pete Hegseth hanno assicurato che l'obiettivo dell'azione militare non era quello di provocare la caduta del regime di Teheran. "Questa missione non era e non è finalizzata a un cambio di regime", ha sottolineato Hegseth.

La Casa Bianca ha poi spiegato che Trump stava semplicemente sollevando una "domanda retorica che molte persone in tutto il mondo si stanno ponendo", ma ha riconosciuto che si trattava di un'opzione aperta. "Se il regime iraniano continua a rifiutare la diplomazia, perché il popolo iraniano non può ribellarsi a questo brutale regime terroristico?", ha chiesto la portavoce presidenziale Karoline Leavitt.

Lunedì, il presidente degli Stati Uniti ha insistito sul fatto che l'attacco ha causato "danni monumentali" agli impianti nucleari iraniani. "Il termine corretto è 'annientamento'", ha detto Trump.

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